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Eolo
stelle lontane
LE IMPRESSIONI CRITICHE SUGLI SPETTACOLI DI SEGNALI DI ALESSIA MORETTI ED ELEONORA BLANDINI
Di Alessia Moretti e Eleonora Blandini del Corso di Critica per il Teatro Ragazzi di Hystrio e Assitej.




LE CANZONI DI RODARI
Kosmocomico
Una classe, un insegnate e due grandi maestri: Rodari ed Endrigo. Questi gli ingredienti di questo spettacolo di musica e parole rigorosamente tutto in rima. Utilizzando termini e gesti semplici e con l’aiuto di una serie di strumenti musicali e di una scenografia a tratti didascalica, il nostro insegnate riesce a guidarci in un viaggio leggero e divertente tra le canzoni dell’album “Ci vuole un fiore” di Segio Endrigo.
Uno spettacolo colorato, vivace e godibile che permette alle nuove generazioni di conoscere ed apprezzare l’album uscito nel 1974 che, nonostante i suoi quasi 50 anni, resta attuale e funzionale.
Molto più accattivante la parte cantata e suonata con disinvoltura e bravura rispetto alla parte recitata, che comunque funziona e rende fluido il risultato finale.

CUORE
Claudio Milani Momom

Claudio Milani è sempre una garanzia, la sua voce avvolge e trasporta e la scelta delle sue scenografie regala sempre la possibilità di immaginare un ambiente più ampio e più soggettivo.
La storia di Nina di accompagna fuori e dentro dal bosco della Fata dai Cento Occhi e dell’Orco, dove accadono incantesimi e dove piano piano tutto riprende colore.
Fino a metà dello spettacolo la magia è tangibile e lascia a bocca aperta: palloncini che portano messaggi e fiori, mari di lacrime che prendono vita ed occhi che si tingono di colore. Da metà in poi, però, la tecnologia prende un po’ il sopravvento rendendo lo spettacolo un po’ più freddo e lasciando un poco in disparte la relazione tra pubblico ed attore.
Uno spettacolo pulito e tecnicamente perfetto, che arriva negli occhi e nel cuore di chi lo guarda e lo ascolta.

IL VESTITO NUOVO DELL’IMPERATORE
Compagnia Le Scimmie

Spettacolo dentro al progetto tutoraggio attivato dall’organizzazione del festival e vincitore del premio SCENARIO.
La classica fiaba di Andersen viene rispettata nella sua trama con uno spettacolo che vede in scena i quattro personaggi: l’imperatore, disinvolto e senza peli sulla lingua, l’ammiraglio e il ministro, una diade loquace e simpatica, ed il tessitore.
Sicuramente si nota l’emozione che il palco di Segnali tramette; viene un po’ a mancare la pulizia nei movimenti e negli spostamenti delle scenografie, molto semplici, che a tratti risultano quasi d’ingombro.
Lo spettacolo scorre a tratti un po’ macchinosamente anche se non mancano momenti ilari e allegri; molto forte il personaggio dell’imperatore.

GARO’ – UNA STORIA ARMENA
Anfiteatro

Del genocidio armeno si parla poco e soprattutto non sempre si trovano le parole giuste; Giuseppe Di Bello attraverso la voce, la bravura ed il corpo di Stefano Panzeri racconta questa tragica storia, con semplicità e potenza, regalando al pubblico un’esperienza che difficilmente dimenticherà.
Sul palco abbiamo uno sgabello, un bastone ed una stola che nel corso della storia prenderanno forme e significati diversi. La narrazione di Stefano ci fa conoscere personaggi diversi, le tradizioni della cultura armena ed anche la paura di quella minaccia che incombeva su di loro.
Una storia potente, che non lascia indifferenti e che ha il grande compito di far conoscere quello che è stato e la grande responsabilità di non far dimenticare quello che l’uomo è capace di fare.

VARIATIONS
Associazione Culturale DeDal (Compagnia Di Filippo Marionette)

Le marionette hanno molteplici e splendide possibilità. Lo sanno bene i due protagonisti umani di Variations che con delicatezza e pulizia accompagnano la loro marionetta in un viaggio fatto di scoperte e di consapevolezza di sé.
Lo spettacolo si sviluppa con il semplice utilizzo della marionetta, di un baule e di piccoli oggetti semplici e presici in grado di creare poesia, immagini ed emozioni. Senza risultare saccenti vengono anche toccate tematiche molto attuali quali la tecnologia ed il rispetto dell’ambiente.
Lo spettacolo è pulito e preciso e la ciliegina sulla torta è data dalla splendida voce di Rhoda Lopez che accompagna parte delle avventure della nostra simpatica amica marionetta.

RUMORI NASCOSTI
 Emanuela dall'Aglio/Teatro del Buratto – CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia

Un’attrice poliedrica, un vestito casa e Lucia, la bambola-protagonista della storia. Lo spettacolo è ispirato al libro “Lupi nei muri” di Gaiman e come nel libro la sensazione di paura e tensione è tangibile, forse un po’ troppo per i bambini più piccoli.
Un teatro di figura insolito, molto curato nella tecnica e nella realizzazione della scenografia. Un’ottima performance dell’attrice protagonista che, in particola modo nel ruolo della mamma, riesce a stemperare un po’ la tensione e ad alleggerire il tutto.

LA GUERRA DEL SOLDATO PACE
Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus/Fondazione Sipario Toscana Onlus

Un prato, un tronco d’albero e due strutture in legno fanno da sfondo alla storia di Tommo, ragazzo inglese che vive il primo conflitto mondiale sulla sua pelle.
La prima parte dello spettacolo ci presenta le persone più care al protagonista, attraverso una narrazione fluida anche se a tratti un po’ confusa. L’utilizzo degli oggetti di scena ha un valore simbolico ma alla lunga risultata vincolante e ingombrante. Molto forte e chiaro è il momento dell’arrivo al fronte: quello che era un prato verde ricco di speranza, lascia il posto ad uno scenario più cupo e polveroso che ci trasporta tra bombe, fucili e paura.
Uno spettacolo che scorre veloce ma che presenta diversi personaggi che a volte si confondono tra di loro. I

PASSI
Farmacia Zooè

Vincitore del Premio Segnali dello scorso anno, per la prima volta in scena ascoltiamo la storia di Abdon Pamich, profugo fiumano da ragazza e poi oro italiano nella marcia a Tokio 1964.
Una narrazione fluida e diretta, raccontata con emozione e bravura, che si apre con in scena sei cubi e nient’altro. Nel corso della storia i cubi risultano un po’ d’intralcio, mentre invece scopriamo un meraviglioso simbolismo legato a delle paia di scarpe che, non solo rappresentano gli avversari durante la marcia all’olimpiadi, ma ci raccontano quello che i profughi fiumani dovettero vivere neanche 100 anni fa.
Uno spettacolo che racconta un pezzo di storia d’Italia che difficilmente si studia sui banchi di scuola e che lascia dentro allo spettatore riflessioni ed immagini forti; una storia che fa conoscere, spiega e raccomanda di non perdere mai la speranza.


SOLITARIUM
Teatrodistinto

Una storia d’amore sul pianerottolo di casa. Due amanti timidi e delicati che piano piano di scoprono e si conoscono fino ad innamorarsi e diventare un tutt’uno.
Pochissime parole accompagno la crescita di questo spettacolo, fatto di sguardi, suoni e movimenti. Una pulizia impeccabile e la bravura dei due attori donano allo spettatore 50 minuti di fiato sospeso e di tenerezza. La semplicità dei piccoli gesti permette di immedesimarsi in quel timore di mostrarsi all’altro per paura di sentirsi inadeguati e giudicati.
La scenografia viaggia e cresce insieme alla storia: prima le porte rappresentano quasi un ostacolo per poi diventare solo un mero passaggio verso l’altro.

ICARO E DEDALO
Compagnia Arearea

Un padre che spiega al figlio tutte le direzioni che la sua vita può prendere attraverso movimenti leggeri e poetici che il teatro danza regala. I due ballerini ci raccontano la storia dell’audace Icaro che vuole scoprire, tentare e volare, e di suo padre Dedalo che lo accompagna fino alle stelle.
Un utilizzo insolito ma efficace di coni stradali, che cambiano forma fino a trasformarsi in stelle; uno spettacolo che cattura l’attenzione anche grazie ad un gioco di luci ed ombre che permette di muoversi nello spazio e nel tempo. Una bellissima scelta musicale, mai scontata.
Seppur poetica e delicata, la morte di Icaro risulta un po’ troppo lunga perdendo così di efficacia. Unica nota dolente, il personaggio di Minosse.


ALESSIA MORETTI




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“Variations” è uno spettacolo di una delicatezza poetica. Rappresentato dalla compagnia “Di FilippoMarionette” giorno 4 Maggio, è uno degli spettacoli che hanno debuttato al teatro Bruno Munari per il Festival Segnali a Milano. Il protagonista principale è “Proto”, un burattino di legno tenuto su da fili su fili, tenuti saldi dai due co-protagonisti, Remo Di Filippo e Rhoda Lopez, autori e registi di questa storia che tocca svariati temi, comuni e non. Un’attenzione particolare è da notare su come i due attori (in carne ed ossa!) riescano a manovrare ma, soprattutto, interagire con il burattino. Sono infatti loro due che gli hanno permesso di nascere e che reggono il filo della sua vita, quello principale che parte dalla pancia, permettendogli per tutta la durata dello spettacolo di essere realmente vivo. Un essere così fragile, che può perdere pezzi e avere problematiche legate ai suoi fili, dimostra una vitalità enorme, non perdendosi mai d’animo, anche quando deve fronteggiare le difficoltà del mare della vita a bordo di una piccola barca e neanche quando, come per tutti gli esseri viventi, sopraggiunge la morte anche per lui, che accetta senza remore.

RUMORI NASCOSTI
 Emanuela dall'Aglio/Teatro del Buratto – CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia

Paura. Rivalsa. Coraggio.
Tre parole per descrivere lo spettacolo “Rumori nascosti”, una co-produzione di “Teatro del Buratto” e di “CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia”, tenutosi giorno 4 Maggio al teatro Bruno Munari per il Festival Segnali di Milano. Emanuela Dall’Aglio, attrice e regista, con Riccardo Paltenghi, danno vita a questa storia ispirata dal libro “Lupi nei muri” di Neil Gaiman. Una ricercatrice di reperti di fiabe, una casa che si apre pian piano e una luna che diventa un orologio e che diventa un modo per far vedere cosa le mani dei due pupazzi, Lucia e suo fratello, riescono a fare. Ma è un attimo che i lupi prendano il sopravvento e il possesso della casa, con i loro occhi rossi, che i rumori e gli scricchiolii si sentano sempre di più, che le lancette inizino a girare in senso antiorario e la luna si tinga di vermiglio. Però Lucia è una bambina forte e sa che il buio e l’ignoto possono fare molta più paura di quello che sembra. E all’interno della sua casa combatte queste ombre con grande coraggio, dimostrando che si può andare oltre la paura.

GARO’ – UNA STORIA ARMENA
Anfiteatro

Un solo attore. Un narratore, anzi. Una scenografia minimale, un piccolo palco, uno sgabello, un bastone. E un telo. Questo è tutto ciò che serve per questo spettacolo che narra la storia di Garò Surmelian, della sua vita a Shevan e della promessa che dirà tutta la verità, sebbene faccia male. La storia passa dalla voce di Stefano Panzeri e dal testo e la regia di Giuseppe Di Bello, giorno 4 Maggio al teatro Bruno Munari per il Festival Segnali di Milano. Da una produzione “Unoteatro S.c.s.e.t.s.” quello che è passato è stata la tenacia, il continuare nonostante il dolore, la resilienza. Si alterneranno dei piccoli momenti tranquilli alla minaccia che incombe e per cui non si può far nulla, se non resistere. Si parla di genocidio. Di persone, ma così non si possono definire, quindi parleremo di volti, senza scrupoli, a cui la vita umana non interessa. E si mette a nudo questa realtà. Che purtroppo è esistita. E che non deve sparire, perché la storia deve continuare a circolare, in ricordo di chi vorrebbe far sentire ancora la propria voce. E l’attore è riuscito nell’impresa di far passare questa voce, con la sua espressività e con quei piccoli oggetti che aveva a portata di mano e che trasformava di volta in volta, facendoli diventare parte della storia.


LA GUERRA DEL SOLDATO PACE
Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus/Fondazione Sipario Toscana Onlus

L’anima di uno solo per la rappresentazione di molti. L’attore Daniele Marmi, in questo monologo che non sembra per nulla tale, impersona Tommo ma, nonostante il suo ruolo sia quello di calarsi principalmente nei suoi panni, cattura comunque l’essenza e i caratteri dei vari personaggi presenti in scena. Lo spettacolo, andato in scena il 5 Maggio al Teatro Bruno Munari per il Festival Segnali a Milano, è una co-produzione de “Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus” e “Fondazione Sipario Toscana Onlus”. Con la regia di Emiliano Bronzino, ispirato dalla trama del romanzo di Morpungo, viene fuori un’opera ironica e delicata, che tratta un tema serio e, purtroppo, attuale, ovvero quello della guerra. In particolare, in questa produzione, la Prima Guerra Mondiale. L’opera non risulta per nulla pesante, poiché intervallata da momenti allegri che non fanno altro che caratterizzare ancor di più i personaggi e farli conoscere. Capire le loro vite, come vivono, cosa amano, prima e dopo la guerra. E che gli amori e i valori, quelli veri, rimangono, nonostante tutto.

PASSI
Farmacia Zooè

Abdon Pamich, campione italiano di marcia.
Abdon Pamich, profugo fiumano.
In questo spettacolo vengono percorsi in parallelo questi due eventi della sua vita. Grazie a delle luci di taglio, l’attore, Marco De Rossi, riesce a rappresentare in un monologo le due realtà con cui l’atleta si è scontrato. Una produzione della “Farmacia Zooè”, tenutasi giorno 5 Maggio al teatro Bruno Munari per il Festival Segnali a Milano, che vede l’attore interpretare la folle marcia verso la vittoria, il dover destreggiarsi tra gli imprevisti, il fiato da regolare, l’orrendo ricordo delle foibe e del non avere un’identità. La scenografia, composta da sei cubi bianchi e diverse paia di scarpe, atte a simboleggiare principalmente gli atleti concorrenti nella gara, contribuiscono a rendere lo spettatore partecipe della sfrenata corsa.

SOLITARIUM
Teatrodistinto

Uno spettacolo di poche paroleDue vite in parallelo, quelle di un uomo e una donna che tentano il primo approccio di conoscenza l’uno con l’altra. Due vicini di casa, separati da due porte all’apparenza chiuse, ma che si rivelano aperte, dopo una titubante prova di rapportarsi gli uni con gli altri. Tramite un rapanello, come fosse un passaggio di testimone, si mettono in contatto, superando mano a mano la timidezza e la paura del giudizio. In questa danza sull’insicurezza, si vede sbocciare un amore delicato, privo di secondi fini, dove l’importante è riuscire ad andare oltre la confortevole solitudine, per approcciarsi alla relazione umana. Da una produzione di Teatrodistinto, con autore e regista Daniel Gol e gli attori Sebastiano Bronzato e Chloè Ressot, che eseguono una danza pulita con diversi attimi in cui si ritrovano ad eseguire movimenti in sincrono. Lo spettacolo si è tenuto giorno 5 Maggio al teatro Bruno Munari per il Festival Segnali di Milano.

ICARO E DEDALO
Compagnia Arearea

Un padre e un figlio eseguono una danza che altro non è che un viaggio tra lo spazio e le stelle. Il padre, con fare amorevole cerca di indicare al figlio la giusta strada, tramite dei coni stradali in scena, unici oggetti presenti. Ma Icaro vuole scoprire, alimentare la sua curiosità, volare. E l’unico modo in cui può farlo è andare verso l’ignoto. Fino alla fine.
Lo spettacolo è andato in scena giorno 5 Maggio al teatro Bruno Munari per il Festival Segnali di Milano. Da una produzione della compagnia Arearea, con Andrea Rizzo e Daniele Palmeri, i due vivono il rischio cercando di scappare dall’intricato labirinto di Minosse, mirando alla libertà e, per Icaro, alla volontà di voler andare oltre.

ELEONORA BLANDINI




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